Sara Di Rosa, SEND: Accompagnamento al lavoro al tempo del coronavirus
A causa della grave crisi sanitaria ma anche economica e sociale che stiamo attraversando, anche il progetto SAAMA ha dovuto ripensarsi. Molte delle attività che stavamo portando avanti ci hanno imposto di fermarci e riflettere sul futuro del progetto. Nonostante un primo momento di confusione e di preoccupazione, siamo però riusciti a ripensarci e a riproporre molte delle attività in maniera virtuale. E’ il caso delle attività direttamente connesse con i tirocini attivati all’interno del progetto. Di solito, per ogni tirocinio SAAMA avviato, SEND, l’ente capofila del progetto, attiva un percorso di accompagnamento al lavoro che prevede varie fasi. Sara di Rosa è l’operatrice che per SEND si occupa di portare avanti le sessioni di accompagnamento con i ragazzi e le ragazze coinvolte e ci racconta che normalmente, per avviare questo percorso, si attivano tutte le risorse necessarie per capire come sta andando il tirocinio del ragazzo e viene effettuata una valutazione d’insieme sulle competenze che ogni tirocinante va acquisendo.
Quello che viene innescato è un meccanismo di accompagnamento integrale all’inserimento nel mondo del lavoro “noi puntiamo a cercare di far capire ai ragazzi che bisogna conoscere sé stessi, capire cosa sanno fare e cercare di individuare e stendere un piano professionale individuale”, continua Sara. Per questo motivo, ad ogni ragazzo vengono destinate almeno 18 ore, in cui ci si dedica alla ricerca di posti di lavoro e all’esplorazione del mercato del lavoro italiano, per rendere coscienti i ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto sul contesto in cui si muovono. Un’altra attività che appare fondamentale è quella della creazione del Curriculum Vitae, della lettera di presentazione e di come rispondere ad una candidatura. Questa rappresenta una vera e propria attività di coaching. “Ovviamente le candidature sono individuali e ci concentriamo su ogni ragazzo o ragazza in maniera personalizzata, dipendendo anche dal tipo di percorso che ognuno di loro vuole intraprendere”, racconta Sara. Inoltre, per ogni ragazzo o ragazza si cercano di capire le competenze trasversali che possono essere migliorate durante il tirocinio. Come, per esempio, la comunicazione con i colleghi. “Durante l’accompagnamento al lavoro cerchiamo anche di capire se i ragazzi e le ragazze sono intenzionati da subito ad intraprendere la ricerca di un lavoro, perché alcuni ragazzi si rendono conto che vogliono continuare a formarsi e quindi magari in questi casi cerchiamo di capire se ci sono dei percorsi formativi che possono seguire. Ogni ragazzo ha delle esigenze diverse che poi andiamo ad esplorare durante questi incontri” prosegue Sara.
Ai ragazzi viene anche insegnato come riconoscere un matching con le imprese, se le richieste che trovano on line corrispondo ai loro profili “Avevamo iniziato questo percorso in maniera presenziale, con un supporto integrale in cui ad un certo punto diamo alla persona un PC e questa fa la sua ricerca nei siti di annunci di lavoro e poi li andiamo ad esaminare insieme, per capire se quegli annunci possono andare bene per il tipo di percorso che loro stanno cercando”, dice Sara, ma a causa della crisi sanitaria in atto e il distanziamento sociale a cui siamo obbligati, questo tipo di attività si è dovuta ripensare.
SEND ha dunque deciso di non mettere da parte questo percorso di accompagnamento, che certamente andrebbe fatto in maniera presenziale, e all’inizio del lockdown ha dato il via ad una fase preparatoria in cui sono stati analizzati i bisogni dei ragazzi e delle ragazze coinvolte. L’analisi dei bisogni è servita a capire se i ragazzi avessero le condizioni necessarie per potere portare avanti le sessioni di accompagnamento, se avessero, per esempio, una connessione stabile, perché ogni sessione ha una durata di circa 3 ore. E soprattutto, si è cercato di capire se i ragazzi avessero uno spazio non rumoroso, che rimanesse lontano dalle interferenze esterne, perché è importante che la persona coinvolta si concentri sulle attività portate avanti. Una volta verificata la possibilità di procedere con le attività di accompagnamento a distanza, sono iniziate le sessioni di orientamento, di costruzione del Curriculum e di matching attraverso Skype. E per non lasciare indietro nessuno, nonostante uno dei ragazzi si sia visto sospendere il tirocinio durante il primo mese di svolgimento a causa del COVID-19, si è deciso di anticipare le attività di accompagnamento per evitare di lasciarlo solo e che potesse vivere una situazione di vuoto, dovuto alla brusca interruzione del percorso formativo. “Abbiamo deciso di supportarlo in questo momento di sospensione, anche moralmente. Noi gli forniamo una cassetta degli attrezzi che loro poi possono utilizzare in futuro da soli, perché comunque l’obiettivo è renderli autonomi”, afferma Sara.
“Noi speriamo di riprendere le attività di presenza perché ci sono dei punti di debolezza nel portare avanti le attività in questo modo: la connessione che a volte si perde, i ragazzi che magari vivono in comunità e ad un certo punto arrivano gli altri e si distraggono…sicuramente speriamo di ritornare al modello presenziale. Però facendo una valutazione questa è una cosa che stiamo sperimentando e all’inizio pensavo che ci saremmo trovati più in difficoltà ed invece è andata bene. In generale i ragazzi sono molto motivati perché la maggior parte di loro non sta svolgendo nessuna attività e si ritrovano con un appuntamento un giorno a settimana durante il quale si sentono coinvolti in qualcosa di costruttivo”.
Oltre al percorso di accompagnamento al lavoro, le attività proseguono con due dei tirocini SAAMA attivati, che continuano grazie al fatto che i ragazzi inseriti in impresa stanno svolgendo il tirocinio presso la Conad di Palermo, come magazzinieri addetti alla logistica del supermercati. Dunque “ci si è attivati per capire se le aziende hanno messo a loro disposizione tutte le misure di sicurezza per svolgere il lavoro in maniera adeguata, e abbiamo anche lavorato con i ragazzi per trasmettergli l’importanza dei dispositivi di sicurezza rispetto al virus COVID-19”, prosegue Sara.
Il lavoro che Sara Di Rosa e lo staff di SEND svolgono con questi ragazzi e ragazze va oltre l’accompagnamento: “se un’azienda per esempio si fa avanti perché il profilo di uno di loro va d’accordo con le loro esigenze noi seguiamo il percorso. I ragazzi ci avvisano e ci attiviamo per la preparazione al colloquio, riprendendo quello che era stato fatto durante l’accompagnamento, in cui li prepariamo anche al colloquio facendo delle simulazioni” afferma Sara. C’è dunque un percorso di cura della relazione con ogni persona coinvolta nel tirocinio e nel progetto SAAMA. C’è anche la speranza di poter tornare a guardarsi e viversi nella quotidianità, ma nel frattempo l’idea del DOMANI-SAAMA possibile non l’abbiamo mollata.
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SAAMA è finanziato dal bando nazionale Never Alone 2018, “Verso l’autonomia di vita dei minori e giovani stranieri che arrivano in Italia soli”, promosso da Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione con il Sud, Enel Cuore, Fondazione CRT, Fondazione CRC, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Peppino Vismara e J.P. Morgan, nell’ambito di Epim – European Program for Integration and Migration, e Ner Alone – Building our Future with children and youth arriving in Europe.
SAAMA si pone in continuità con il Progetto Ragazzi Harraga – Processi di inclusione sociale per minori migranti non accompagnati nella città di Palermo, finanziato dal primo bando nazionale Never Alone 2016, e mette a frutto, implementandoli e diffondendoli su altri territori, i risultati raggiunti nella città di Palermo grazie a quella esperienza.